TERZA ETA' E PSICOLOGIA DELL'INVECCHIAMENTO
Il trascorrere degli anni conduce la persona anziana a dovere affrontare importanti cambiamenti nella propria vita, come la perdita degli affetti, l’allontanamento dei figli dal nucleo familiare, una lenta riduzione dell’autonomia e la maggiore dipendenza dal supporto altrui per lo svolgimento di attività quotidiane.
Tutto quel tipo di aiuto e sostegno che per moltissimi anni si è offerto agli altri, ad esempio a figli e nipoti, ora vede un cambiamento importante, che porta ad iniziare a raccogliere quanto si e' seminato nella vita.
Studi sociali stanno dimostrando come l'invecchiamento della popolazione sia un fenomeno sempre più rilevante a livello sociale e demografico (Stuart-Hamilton, 2012), e l'allungamento della vita media, pone quindi la necessita', per i professionisti della salute mentale, di comprendere e saper affrontare le sfide psicologiche che gli anziani possono incontrare.
La psicogeratria, insieme alla psicologia dell'invecchiamento, nasce allora proprio sull'onda di questa nuova esigenza sociale, e si propone di fornire una cornice teorica e pratica utile a comprendere e migliorare il benessere psicologico delle persone nella terza e quarta età.
I cambiamenti psicologici nell'anziano
La psicologia dell'invecchiamento si propone di mettere al centro l'individuo anziano nella sua completezza. Questo approccio è centrato sulla persona e sul valore delle sue risorse, in una fase della vita in cui non si sperimenta solo un progressivo declino, ma anche una ridefinizione attiva del proprio ruolo e delle proprie possibilità individuali e sociali.
L'invecchiamento viene così osservato da un duplice punto di vista. In primo luogo si presta attenzione ai cambiamenti cognitivi e psicologici, ed al progressivo declino delle funzioni cognitive tipico della senescenza è correlato a modifiche strutturali e funzionali del cervello. Ma non solo. La psicologia dell'invecchiamento pone il suo focus anche sugli aspetti legati alla personalità, alla storia individuale, allo stile di vita, alle interazioni con l'ambiente e agli eventi vissuti, ovvero su tutto quello che può trasformarsi in risorsa.
Un invecchiamento fisiologico presenta alcune modifiche statisticamente comuni, ad esempio il rallentamento globale delle funzioni psicosensoriali e motorie. Con l'avanzare dell'anzianita' si assiste ad un graduale deterioramento della memoria e della capacità di apprendimento, con prevalenza di stili di coping passivi e, via via, meno efficaci.
Dal punto di vista psicologico, durante l'invecchiamento spesso si assiste ad un'accentuazione delle caratteristiche di personalità preesistenti. Raramente, si puo' osservare una moderazione dei tratti caratteriali, con l'insorgenza di atteggiamenti di pacatezza, maggiore tolleranza e distacco dalle convenzioni sociali.
La senescenza porta anche a una diversa percezione del tempo, con una maggiore enfasi sul passato, che è vissuto spesso come rifugio ideativo e affettivo. La percezione limitata del futuro, invece, fa sì che l’anziano si orienti prevalentemente su bisogni immediati e concreti.
Non sempre però il processo di invecchiamento segue un andamento fisiologico. La vecchiaia puo' anche presentare aspetti patologici. In questo caso la vecchiaia risulta allora caratterizzata da compromissioni funzionali e di personalità, con limitazioni delle capacità adattative; da cio' conseguono un'alterazione nei rapporti con l'ambiente circostante e col proprio corpo. Le condizioni psicopatologiche degli anziani possono comprendere demenza senile e delirium, ma, ancora piu' spesso, la depressione.
Le persone, a mano a mano che si addentrano nell'eta' anziana, si trovano ad affrontare sempre piu' esperienze di persone malate, lutti e perdite, tutte esperienze che portano solitudine e senso di vuoto, innescando e favorendo lo sviluppo di angosce legate alla morte e al declino senile del corpo e della mente. L'accumulo di frustrazione ed il vissuto di esclusione che questo implica, possono portare allo sviluppo di ansia, ipocondria, ossessività e altre manifestazioni involutive.
Gli anziani raramente esprimono il loro disagio parlando di “tristezza o apatia", concentrandosi invece su aspetti legati ai problemi fisici. La generazione degli attuali anziani infatti, ha dato scarsamente spazio alla presenza/esistenza di una componente psichica, e questo fa sì che a fatica queste persone sappiano ora riconoscere la vera entita' del loro disagio. Molto spesso quindi, quanto sentono di “disturbante" nel loro corpo, non e' che il sintomo di un disagio più profondo, che affonda le sue radici in un vero e proprio disturbo psichico, magari gia' anche esistente nelle precedenti fasi di vita, ma mai riconosciuto.
L'invecchiamento, guardando alla definizione della psicologia, è un processo che interessa ogni essere vivente e che può essere diverso da individuo a individuo. Sebbene in alcuni casi le persone over 65 (età in cui si inizia a parlare di invecchiamento) vivono in salute e senza particolari problematiche, altri sono chiamati ad affrontare alcune sfide, ad esempio la diminuzione delle capacità cognitive e il rischio di malattie neurodegenerative.
L’invecchiamento è una fase in cui la cura di sé e della propria salute mentale è decisiva per poter vivere una vita piena e soddisfacente, sia che si tratti di patologie fisiche che psicologiche; anche in questa fase di vita e' quindi importante prendersi cura di tutte le parti di sé, anche del benessere mentale.
La psicogeriatria (o psicogerontologia) è uno dei rami della psicologia che si concentra sullo studio e sul trattamento dei disturbi mentali negli anziani. La psicogeriatria pone il suo focus sul modo in cui l'invecchiamento influisce sulla salute mentale, e di conseguenza ha come obiettivo l'aiutare le persone a mantenere un benessere psicologico ottimale anche durante la vecchiaia. L'obiettivo è infatti quello di migliorare la qualità della vita attraverso interventi terapeutici personalizzati e supporto psicologico.
Per venire incontro a queste esigenze, svolgo attivita' di valutazione e riabilitazione.